CHI SONO

Formazione e professione

Nata a Milano, nel 1997.

Laureata in Lingue e Letterature Straniere nel 2020 all'Università degli Studi di Milano.
Diplomata in danza contemporanea nel 2021 al Master di Alta Formazione contemporanea Ormarslab di Milano, dopo una formazione ventennale versatile e multisciplinare, sia in Italia che all'estero.
Nell'ambito della recitazione, formata da figure di spicco, tra cui Elisabetta Coraini ed Andrea Brancone (Borgo Teatrale di Milano).
Foto di Piero Pandolfino
Foto di Piero Pandolfino

Professionalmente impegnata in spettacoli, spot, videoclip, docufilm, serie TV, film, programmi tv ed eventi.

Fondatrice della forma d'arte "Danzautorato".

Concepita sotto il segno di un sogno da realizzare, tra un silenzio assordante interiore destinato a fare rumore e il caos che non trova parole per esprimersi. Ho sempre pensato di essere "diversa" rispetto agli altri, di dover affrontare gli step del mio percorso terrestre con un livello di difficoltà "speciale".
La vita non mi ha mai smentita. Ho costruito una trincea di coraggio che mi porta a non abbassare mai la guardia, facendo il possibile per abbattere tutte le barriere che mi si presentano.

"Trovo che l'arte sia un impareggiabile respiro di vita, che si fonda sulla reinterpretazione della verità. Cerca spunti, punti di vista a cui attingere, sguardi magnetici, emozioni travolgenti".

Ho provato a bussare a tante porte, cercando qualcosa a cui potessi appartenere; l'arte è l'unica che non mi ha mai respinta. Per questo le ho venduto l'anima, ed è lei a bussare alla mia porta. La sento provenire da un nocciolo interiore, che piano piano si schiude, lasciandola irradiarsi lungo le ferrovie emozionali che mi percorrono. Mi sento portatrice di un valore che oltrepassa il confine dell'apparenza. Lo spessore delle mie crepe retrocede e l'arcipelago che mi compone assume una forma più omogenea; le mie emozioni si allineano, facilitano la reciproca fusione e si completano. 

Quando il movimento si appropria del mio corpo, sento di riuscire a mostrare la mia versione migliore. Nessun blackout è in grado di spegnere o indebolire la mia scintilla interiore. I tasselli del mio puzzle emotivo raggiungono un equilibrio paradisiaco e la cronica paura di fallire sfuma nella consapevolezza di poter lasciare il segno nella memoria delle persone. Il mio percorso danzante è scandito da momenti che mi hanno segnata, nel bene e nel male.

Mi sono esibita ovunque: per strada, sul cemento, su una zattera agganciata alla piscina di un villaggio, nel mio garage, nel parcheggio del supermercato… Ogni volta è accaduto qualcosa che mi ha convinta di aver venduto l'anima all'universo giusto, quello dell'arte. 

"L'arte è un detergente purificante che fa calare il trucco dagli occhi, fa intravedere le paure e le trasforma in magia".
In un mondo usa e getta, dove tutto corre e niente resta, ci si preoccupa dell'immagine filtrata che la personalità assume agli occhi della superficialità. La vista si annebbia non appena ci si trova davanti ad un concetto che non fa tendenza, come se non incanalarsi nelle foci considerate "migliori" fosse una colpa, un difetto, una debolezza, un reato. Sul filo della contraddizione, è costante la ricerca di felicità, ma ci si innamora di quella canzone in grado di trafiggere i ricordi, farli a pezzi, masticarli e rigettarli sotto forma di emozione. 

Mi riferisco a quel dolore terapeutico, quasi masochista, in cui risiede la chiave dell'arte.

… Era l'Aprile del 2024 quando le radici sceniche di "Dietro le Quinte" hanno espanso la loro foltezza lungo le redini temporali del mio vissuto. Un'idea embrionale, mescolata ad una necessità espressiva faticosamente repressa, ha accumulato una prestanza che nessun dubbio esistenziale avrebbe saputo trattenere.

Cresceva in silenzio, timidamente, tra schemi disordinati e frasi appese ad una fune immaginaria…

Era un segreto snodato dal vincolo della tutela, un manifesto alla disperata ricerca di una voce con cui essere esposto. Se "Niente avviene per caso", il fantino del mio destino ha guidato l'emissione della mia voce verso il padiglione auricolare più promettente. Da un imprinting artistico, una luce sempre più densa ha accompagnato "Dietro le Quinte" verso una personale, insolita e travolgente materializzazione.

Il mio primogenito ha assaporato, per la prima volta, l'emozione della messa in scena il 6 Giugno 2024, per poi addentrarsi in una vera e propria missione di spargimento. Replica dopo replica, applauso dopo applauso, la consapevolezza dell'efficacia della mia proposta artistica ha condotto la sua essenza verso luoghi di sviluppo più ambiziosi; i teatri.

"Ho vissuto giorni da eremita, amanuense, maratoneta per convincere le direzioni artistiche del valore del mio progetto. Non avevo mai lottato così appassionatamente per far valere la mia voce; lo dovevo a me stessa, a chi ha sempre creduto in me e all'inesauribile fonte di luce che "ha rianimato il motore dei miei sogni".

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